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Regione Toscana
Consiglio della Regione. Fisioterapisti: rivedere i criteri del nuovo nomenclatore tariffario nazionale
Lo chiede la proposta di risoluzione della Commissione sanità del Consiglio regionale votata all’unanimità da tutti i componenti
Le criticità del nuovo nomenclatore tariffario nazionale, con particolare riferimento alla figura del fisioterapista, sono al centro della proposta di risoluzione elaborata e votata questo pomeriggio (martedì 30 luglio) all’unanimità dai componenti della commissione Sanità del Consiglio regionale della Toscana, presieduta da Enrico Sostegni (Pd).

Nello specifico l’atto, che passerà all’esame dell’Aula, impegna la Giunta regionale “a promuovere, anche tramite la Conferenza delle Regioni, un confronto con il Ministero della Salute che assicuri il coinvolgimento delle Federazioni (FNOFI, FNOPI, FNO TSRM-PSTRP) e che, tenuto conto delle istanze di quest’ultime, possa giungere alla revisione dei LEA, oltreché all’istituzione del Nomenclatore delle Professioni Sanitarie”. La impegna anche “a istituire un tavolo di confronto e di lavoro in ambito regionale che veda la partecipazione dell’Ordine dei Fisioterapisti e dell’Ordine dei Medici finalizzato ad assegnare alla figura del fisioterapista del Servizio sanitario regionale la facoltà di prescrivere ausili semplici per l'autonomia e indispensabili nei processi di continuità ospedale-territorio”.

L’atto fa riferimento al decreto ministeriale del giugno 2023, definito Nuovo nomenclatore tariffario dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, che aggiorna le tariffe delle prestazioni. Nel testo si ricorda come il Coordinamento regionale degli Ordini dei Fisioterapisti della Toscana (OFI) abbia evidenziato possibili ripercussioni negative sui servizi del decreto stesso, la cui entrata in vigore del decreto è slittata al primo gennaio 2025. Tra queste la riduzione dei livelli di appropriatezza; l’aumento dei tempi di attesa a danno dei cittadini in condizioni di cronicità e/o fragilità; la duplicazione di prestazioni e visite con aggravio dei costi per il servizio sanitario regionale; la perdita dell’autonomia dei fisioterapisti e del confronto diretto con i medici di Medicina Generale e gli altri specialisti di branca, con i quali i fisioterapisti hanno strutturato percorsi virtuosi.

Per questo, secondo l’OFI, “si renderebbe necessario prevedere delle modalità più snelle di presa in carico, anche attraverso l'accesso diretto al fisioterapista, da parte di utenti cronici e/o fragili che necessitano di interventi di consulenza e addestramento”. Istanze che la proposta di risoluzione chiede che vengano condivise dalla Giunta “con tutte le amministrazioni regionali in sede di Conferenza delle Regioni”.

31/07/2024 8.50
Regione Toscana


 
 


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