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Regione Toscana
Consiglio della Regione. Ambiente: alluvioni, il progetto per la riduzione del rischio idraulico a Firenze
L’assessora regionale Monia Monni ha risposto in Aula all’interrogazione di Alessandro Capecchi (FdI)
Per la mitigazione del rischio idraulico per Firenze sono state individuate le opere: il rialzo della diga di Levane, le casse di espansione di Pizziconi, di Restoni, di Leccio- Burchio, di Prulli, del fiume Sieve e il piano stralcio di laminazione della diga di Bilancino che tutte insieme permettono un accumulo di circa 55 milioni di metri cubi, ma ancora non sufficienti a contenere la portata con un tempo di ritorno duecentennale. Così l’assessora regionale con delega alla difesa del suolo Monia Monni inizia la sua risposta in Aula all’interrogazione di Alessandro Capecchi (FdI) in merito al rischio alluvioni nel bacino del fiume Arno e al progetto relativo ai lungarni di Firenze per la riduzione del rischio idraulico della città.

“In particolare – continua - lo stato dell’arte del cosiddetto ‘sistema Figline’: riguardo alla cassa di espansione di Pizziconi, il primo lotto è realizzato, il secondo in fase di completamento per il collegamento tra l’Arno e la stessa cassa, il terzo in fase di gara d’appalto”; “la cassa di espansione di Restone vede i lavori in corso e sarà ultimata a metà del 2026; la cassa di espansione dei Prulli è già appaltata”; per “la cassa di espansione di Leccio Burchio la Regione si sta predisponendo la gara per la progettazione esecutiva”; per il rialzo del Ponte di Pian dell’Isola i lavori sono in corso di ultimazione” e “il sopralzo della diga di Levane ha progetto definitivo approvato”.
“La regione – continua – è in fase di progettazione esecutiva della prima cassa d’espansione sul fiume Sieve”. “In termini economici, Pizziconi vale, il primo lotto 19 milioni e mezzo ed è completato, il secondo lotto 13milioni e 3 ed è in fase di completamento, il terzo lotto 3milioni e 2 ed è in fase di gara; Restone vale 38milioni e i lavori sono in corso; Prulli vale 63milioni e 700 e la gara ha visto un ricorso; Leccio-Burchio vale 77milioni e mezzo e stiamo preparando la gara e la progettazione ma è mancante il finanziamento e il rialzo della Diga di Levane vale 25 milioni e la progettazione esecutiva è a carico di Enel il totale è di 240 milioni e mezzo”.

L’assessora ribadisce “nonostante le casse di espansione, l’abitato di Firenze rimarrà comunque sottoposto ad un residuo rischio di esondazione in particolare nelle aree del centro storico” e la “Regione ha deciso di accelerare sul progetto di difesa del centro storico che si inserisce in un contesto più generale di attività per la pianificazione delle emergenza e della risposta durante l’evento afferente all’attività di protezione civile in tempo reale”. “L’’intervento nell’abitato di Firenze – prosegue - prevede la realizzazione di opere di ringrosso arginale e chiusura idraulica per il contenimento dell’acqua di piena con tempo di ritorno duecentennali e un intervento straordinario di protezione civile sui lungarni dove le spallette vengono ricostruite per poterci montare i panconi”.

“Parzialmente soddisfatto della risposta esaustiva sotto i profilo di alcuni numeri” si è definito Capecchi. “In realtà si definisce una situazione ancora potenzialmente di grandissimo rischio a distanza di sessant’anni dall’alluvione perché se non andiamo errati delle casse di espansione previste, e per la maggior parte finanziate, ancora ad oggi non c’è un solo milione di metri cubi d’acqua che si possa considerare laminato, al netto dell’intervento di Bilancino”. “Riguardo allo stato di attuazione non è cambiato sostanzialmente nulla – continua -, se non che la cassa di espansione sul Restone è cresciuta di 6 milioni a 38milioni e 4 rispetto ai 32 e 4dell’anno scorso e la progettazione per la cassa di espansione del Leccio per la quale ancora non c’è stato l’affidamento della progettazione esecutiva”. “Il centro di Firenze – conclude – è ancora sotto schiaffo rispetto alle piene dell’Arno”. E ancora, “riconosco l’onestà intellettuale dove si dice che dopo l’abbassamento della soglia sotto il Ponte Vecchio è il primo intervento strutturale per la mitigazione del rischio compiuto nell’abitato di Firenze, è un elemento su cui riflettere”.

16/10/2024 10.04
Regione Toscana


 
 


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