Comune di Vinci
Giorno della memoria, l’impegno dell’amministrazione comunale di Vinci per il ricordo
Una nota della giunta guidata da Daniele Vanni sulla ricorrenza del 27 gennaio
“Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”.
Nelle parole di Anna Frank è racchiuso il senso del Giorno della Memoria, ricorrenza che si commemora in gran parte del mondo, ogni anno, il 27 gennaio.
Una data fortemente simbolica, perché era il 27 gennaio di ottanta anni fa quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa abbatterono i cancelli di Auschwitz e rivelando al mondo intero la parte più tragica, più infernale della Seconda guerra mondiale: la realtà del genocidio in tutto il suo orrore.
In quel campo trovarono la morte, tra sofferenze indicibili oltre un milione di prigionieri, uomini, donne e bambini. La maggior parte di loro erano ebrei, ma anche Rom, Sinti, prigionieri di guerra e altri nemici della Germania di Hitler. Persone che la cieca follia del Terzo Reich aveva fatto oggetto di una precisa opera di annientamento e sterminio.
Al loro arrivo le truppe sovietiche si trovarono di fronte un campo ormai evacuato, poche migliaia di sopravvissuti, insieme ai corpi di morti, abiti, scarpe, una grandissima quantità di capelli, strumenti di tortura e di morte.
Per questo, il 27 gennaio è la data scelta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per la “Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime della Shoah”, istituita il 1° novembre 2005 con la Risoluzione 60/7.
In Italia il Giorno della Memoria è nato ufficialmente nel 2000, cinque anni prima rispetto alla ricorrenza internazionale proclamata dall’ONU.
La Giornata della Memoria non è solo il momento per commemorare le vittime, il significato di questa giornata è il dovere di non dimenticare, il dovere di essere vigili, il dovere di non essere indifferenti, come ci ammonisce la senatrice Liliana Segre, cittadina onoraria del comune di Vinci con delibera consiliare, adottata su proposta del gruppo di maggioranza e approvato con il solo voto dello stesso gruppo nella seduta del 16 dicembre 2019; la senatrice Segre infatti afferma: “L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l'indifferenza”.
Su queste parole interviene Mila Chini, assessora ai progetti di valorizzazione della memoria storica e democratica: “E oggi come allora tutti noi, iniziando dalle istituzioni a ogni livello, non possiamo rimanere apatici, voltarci dall’altra parte di fronte al rifiorire di ideologie e di partiti che si rifanno al fascismo e al nazismo, ne celebrano i riti, ne ripetono i tragici simboli, con l’intento di minare la democrazia e limitare diritti e libertà fondamentali di ogni individuo”.
27/01/2025 16.28
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