Regione Toscana
Regione. Mostre: le iconiche apparizioni di Mario Bettazzi
Inaugurata la mostra dell’artista aretino allestita negli spazio espositivo C.A.Ciampi
È stata inaugurata nello spazio espositivo C.A. Ciampi a palazzo del Pegaso in via de’ Pucci 16 la mostra ‘Pensiero visivo. La poetica iconica di Mario Bettazzi’. Sono intervenuti Vincenzo Ceccarelli consigliere regionale, Maria Giovanna Cutini critica e storica dell’arte e l’artista Mario Bettazzi. L’esposizione comprende opere realizzate dal 2020 al 2024 e appartenenti al ciclo “Trame di memorie e vita”, con cui il pittore apre una finestra sul mondo dell’invisibile, delle emozioni, dei ricordi e del sogno, proponendo allo spettatore un viaggio nell’interiorità umana e nell’immaginazione attraverso una pittura elegante e tecnicamente curata.
“Un piacere presentare l’opera di un artista aretino noto e apprezzato in tutto il mondo – ha detto Vincenzo Ceccarelli consigliere regionale – e che per la composizione ed il colore richiama l’opera di Piero Della Francesca. Uno dei temi prediletti del suo lavoro è quello rivolto alla figura femminile e gli sguardi dei suoi personaggi così malinconici sono in grado di suscitare sentimenti ed emozioni. L’atteggiamento enigmatico che troviamo nei suoi quadri induce e stimola una riflessione sulle vicende umane. Troviamo nella sua pittura una qualità notevole e una serie di riflessioni profonde sul nostro tempo.”
“La pittura riflessiva e contemplativa di quest’autore è un inno a quella dimensione spirituale presente in ciascuno di noi – ha scritto in catalogo il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo - che ci spinge ad andare oltre ciò che si vede per trovare il senso più profondo della vita e di ciò che veramente siamo.”
“Un’artista molto importante che celebra i cinquant’anni della sua attività – ha detto Maria Giovanna Cutini storica dell’arte – e che nella sua poetica iconica propone evidenti richiami alla pittura surreale e metafisica. Rappresenta la sua vita e la trasforma in arte, un diario dei suoi ricordi e delle sue memorie. L’atmosfera è surreale, le composizioni scorrono di quadro in quadro, come un racconto, una storia, un pensiero visivo, una poesia dell’anima, che si materializza in una sintassi espressiva che definirei iperrealista, iperfigurativa, che non lascia spazio a fraintendimenti.”
“Presento delle opere recenti dove c’è sempre presente qualcosa che mi appartiene – ha detto l’artista Mario Bettazzi – dove racconto fatti realmente accaduti ma che trasfiguro nella mia pittura. La cosa che le lega la mia pittura è lavorare sulla memoria, su eventi del passato ed il mio procedere si articola come su un palcoscenico dove assistiamo allo spettacolo della vita. Le figure sono statiche e immobili, diventano oggetti insieme ad altri oggetti.”
La mostra proseguirà fino al 1° marzo 2025 con il seguente orario: da lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00; sabato dalle 10.00 alle 13.00. L’accesso sarà consentito, previa esibizione di valido documento di identità, nei limiti dei posti previsti ai sensi della normativa in materia di sicurezza.
Biografia dell’artista
È nato nel 1952 a Poppi (Arezzo), dove vive ed opera. Si è diplomato all’Istituto d’Arte “Pier della Francesca” di Arezzo. Giovanissimo si è dedicato alla pittura e, dal 1969, ha esposto in personali, collettive, rassegne e manifestazioni nazionali e internazionali. Dalla seconda metà degli anni Settanta agli inizi degli anni Novanta ha lavorato nel settore artistico per un’importante azienda italiana di ceramica; nel 1978 ha frequentato lo studio di Franco Cardinali, approfondendo ulteriormente le sue conoscenze ed esperienze nel campo della ceramica. Dagli anni Novanta fino al 2019 ha insegnato pittura e ceramica nei centri diurni di socializzazione del Casentino e le esperienze quotidiane con i diversamente abili l’hanno segnato profondamente dal punto di vista umano ed artistico. La sua ricerca indaga i vari aspetti di una vita poliforme e complessa e si declina in una profonda enigmaticità delle sue opere, metafore, per lo più articolate in cicli pittorici nei quali l’autore osserva, scompone e riassembla pezzi di realtà esistenti, confondendo i piani tra verità e finzione, realtà e sogno, quasi a sollecitare il pubblico a costruire nuovi significati e relazioni, in una sorta di percorso onirico ricco di visioni metafisiche ed enigmi. La documentazione della sua attività artistica è stata inserita in alcuni archivi relativi all’arte italiana, come nel “Kunsthistorisches Institut” Archivio per l’Arte Italiana del ‘900 di Firenze, nella Biblioteca della Fondazione della Quadriennale di Roma e nella Biblioteca dell’Archivio della Biennale di Venezia. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero ( Brasile, Croazia, Giappone, Lithuania, Tailandia, USA).
20/02/2025 10.15
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