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Regione Toscana
Consiglio della Regione. Fusione Comuni: no a nuove disposizioni su referendum consultivo
Il Consiglio regionale ha respinto una proposta di legge statutaria ed una ordinaria collegata
All’attenzione dell’Aula di palazzo del Pegaso anche una proposta di legge statutaria del portavoce dell’opposizione Marco Landi sulle “Disposizioni in materia di iniziativa popolare delle leggi di istituzione di nuovi comuni o di modifica dei comuni esistenti e di referendum consultivo”, collegata ad una proposta di legge ordinaria, sulla “Disciplina dei referendum regionali previsti dalla Costituzione e dallo Statuto”, entrambe respinte.

Illustrando la proposta di legge statutaria, il presidente della commissione Affari istituzionali e Bilancio, Giacomo Bugliani (Pd), ha spiegato che questa intende adeguare le previsioni statutarie inerenti all’iniziativa popolare delle leggi di istituzione di nuovi comuni o di modifica dei comuni esistenti, con l’obiettivo di una diversa relazione tra popolazione e sottoscrittori della richiesta di iniziativa popolare, modificando in senso restrittivo il rapporto già presente tra popolazione e numero minimo di sottoscrizioni, rimuovendone le soglie minime. Da qui l’introduzione di una ulteriore fascia di comuni, e anche l’innalzamento della percentuale minima di sottoscrittori in rapporto alla popolazione. Nello specifico i comuni vengono quindi suddivisi in quattro fasce in ordine crescente, assegnando ad esse una percentuale decrescente: la prima fascia – di nuova introduzione – comprende i comuni con popolazione inferiore a tremila abitanti, individuando nel 40 per cento degli aventi diritto al voto la quota minima di sottoscrittori dell’iniziativa referendaria; la seconda, i comuni tra tremila e cinquemila abitanti, fissando la percentuale al 35 per cento; la terza fascia i comuni con popolazione compresa tra cinquemila e diecimila, fissando la percentuale al 30 per cento; infine la quarta fascia, riguardante i comuni con popolazione superiore a diecimila abitanti, fissando la percentuale al 20 per cento.

Il promotore Marco Landi, illustrando il collegamento tra la proposta di legge statutaria e quella ordinaria, ha spiegato come il tutto derivi dalla presa di posizione del Consiglio regionale sul referendum tra Laiatico e Peccioli. “Il concetto è rendere tali passaggi più equi e graduali - ha affermato Landi – visto che le fusioni hanno anche causato problematiche a livello di gestione dei territori”.

“Ringrazio Marco Landi per questa iniziativa di buon senso e di giustizia”, ha esordito Diego Petrucci (FdI): “non approvarla significherebbe lasciare una porta aperta alle annessioni tra comuni”.

I consiglieri, votando per appello nominale, hanno respinto la pdl statutaria; nello specifico: su 32 presenti, 13 hanno votato a favore e 18 si sono espressi con voto contrario.

Il presidente Bugliani ha quindi illustrato la pdl collegata, primo firmatario Marco Landi che, alla luce della casistica registratasi negli anni, intende aggiornare la normativa sui referendum consultivi finalizzati alla fusione dei comuni, da un lato incentivando il coinvolgimento dell’elettorato, rafforzando il valore del voto espresso, e dall’altro introducendo il divieto di riproposizione dello stesso quesito referendario inerente la fusione di due o più comuni, qualora analoga consultazione si sia tenuta nei dieci anni precedenti, registrando esito negativo e in caso di non approvazione. Queste le condizioni, come sottolineato nella norma: partecipazione alla consultazione della maggioranza degli aventi diritto al voto e conseguimento della maggioranza di voti positivi.

“Abbiamo presentato questa legge – ha spiegato Landi – per rendere omogenea la scelta sulla fusione dei Comuni”.

L’aula di Palazzo del Pegaso, confermando il pronunciamento della commissione competente, ha respinto anche questa proposta di legge.

12/03/2025 12.01
Regione Toscana


 
 


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