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Comune di Barberino Tavarnelle
Barberino Tavarnelle. Da abiti da sposa a paramenti liturgici. Il lusso della Chiesa deriva dallo sfarzo degli abiti femminili rinascimentali
Un’indagine curata dalla storica Isabelle Chabot mette in luce il processo di risemantizzazione degli indumenti liturgici, nati dagli abiti da sposa delle famiglie fiorentine del Rinascimento. La scoperta sarà presentata a Tavarnelle domani venerdì 21 marzo alle ore 17.30 negli spazi della biblioteca comunale di Tavarnelle
Il sindaco David Baroncelli: “Realizziamo un percorso di divulgazione di alta qualità, affiancato dalla presentazione di studi e ricerche, condotte da storiche, che vedono la luce per la prima volta”

Alla fine del Medioevo, il lusso sacro, quello della Chiesa, degli arredi e dei paramenti liturgici, nasce forse da un lusso decisamente più profano, delle vesti d’apparato delle donne della borghesia mercantile fiorentina del Rinascimento? Una ricerca realizzata dalla storica Isabelle Chabot parte dall’abito da sposa, dalla ricchezza dei suoi tessuti e dei decori per scoprirne il percorso di trasformazione in paramenti liturgici donati alla Chiesa in memoria della moglie defunta.

L’indagine, che si fonda sulle ricche testimonianze dell’epoca tra cui i diari, i libri di ricordanze o libri di famiglia dei Fiorentini, sarà presentata domani, venerdì 21 marzo alle ore 17.30, negli spazi della biblioteca comunale “Ernesto Balducci” di Tavarnelle Val di Pesa, nell’ambito del ciclo di incontri culturali “Donne nella storia. Storie di donne. Medioevo ed età moderna”, promosso dal Comune di Barberino Tavarnelle e curato dalla stessa Isabelle Chabot, docente dell’Università di Padova e specialista di storia sociale e di Storia della famiglia medievale. La storica francese parlerà del lusso femminile rinascimentale, che tuttavia rimaneva di proprietà maschile, ma anche di come tale sfarzo cambiasse significato nel suo trasferimento alla Chiesa, nella conversione di quei vestiti sfarzosi in paramenti liturgici oppure in paliotti d’altare, per la salvezza dell’anima della defunta e del donatore.

“Dalla seconda metà del Trecento– spiega la storica Isabelle Chabot – vediamo infatti che, alla morte della moglie, i vedovi facevano trasformare l’abito sontuoso offerto per le nozze in veste liturgica, ovvero in una pianeta completa di stola e manipolo, facendo talvolta ricamare gli stemmi delle due famiglie e lo donavano alla chiesa dove era stata seppellita la consorte. Le ampie vesti femminili del tempo erano delle vere e proprie riserve di tessuti spesso molto costosi, era quindi comune il loro riuso ed era generalmente il marito vedovo a stabilire cosa fare del guardaroba della moglie defunta. Ma fino ad ora si è prestato poca attenzione a questa particolare ‘conversione’ in vesti liturgiche destinate ad essere indossate da uomini di Chiesa con significati e finalità differenti”.

La rassegna, giunta al suo secondo appuntamento, si propone come un’occasione di approfondimento sugli aspetti sociali e culturali della condizione femminile in diverse epoche storiche, dal Medioevo all’Età moderna. “L’obiettivo è quello di promuovere la conoscenza della condizione femminile nella storia – dichiara il sindaco David Baroncelli - e mettere in atto un percorso di divulgazione di alta qualità affiancato dalla presentazione di studi e ricerche che vedono la luce per la prima volta”.

“Con questo ciclo di conferenze dedicato alle donne del passato, una sorta di 8 marzo diffuso, vogliamo far entrare il pubblico nella “bottega” delle storiche,– spiega la curatrice Isabelle Chabot – per avvicinarlo al lavoro delle ricercatrici di professione che studiano l’agire delle donne dei tempi passati e scrivono libri scientifici; ma il nostro è anche un impegno culturale e politico che scaturisce dall’esigenza di ritrovare e valorizzare la memoria storica delle donne, perché è anche un modo per riflettere anche sulle donne del presente”. Al centro del terzo e ultimo appuntamento, in programma venerdì 4 aprile alle ore 17.30, la storica Daniela Lombardi dell’Università di Pisa con un intervento su “Madri nubili e padri incerti”. La storica immergerà il pubblico nel contesto sociale e culturale dell’Età moderna per rivelare ciò che accadeva alle donne che diventavano madri al di fuori del matrimonio e alla conseguente ricerca di paternità, per parlare di responsabilità, delle madri ma anche dei padri.

Ingresso libero.

21/03/2025 8.06
Comune di Barberino Tavarnelle


 
 


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