Diocesi di Fiesole
La Chiesa di Fiesole in preghiera per Papa Francesco
Le ultime notizie dalla Diocesi
23 aprile 2025. Diocesi di Fiesole in preghiera per Papa Francesco
In tanti alla celebrazione presieduta ieri sera dal vescovo Manetti nella Basilica di S. Giovanni Valdarno
"Papa Francesco sostiene ancora oggi il nostro pellegrinaggio di speranza"
La Diocesi di Fiesole si è riunita ieri sera alle 21 in preghiera nella Basilica di S. Maria delle Grazie (Santuario mariano diocesano) a S. Giovanni Valdarno per ricordare papa Francesco. In tanti hanno risposto all’invito del vescovo Stefano Manetti e hanno partecipato alla celebrazione della messa per il Santo Padre, morto lunedì mattina all’età di 88 anni. Presenti anche alcuni sindaci del Valdarno.
Nel ripercorrere il significato spirituale del pontificato di Francesco, Manetti ha ricordato le parole profetiche del cardinale Bergoglio prima del conclave: «Gesù bussa oggi dalla parte interna della Chiesa e vuole uscire. La Chiesa autoreferenziale pretende di tenere Gesù dentro e non lascia che esca a incontrare l’umanità del nostro tempo».
In questo senso, ha aggiunto il Vescovo, «il pontificato di Papa Francesco è stato una risposta viva e concreta a questa chiamata del Signore: aprire le porte, uscire, mettersi in cammino con il popolo». E ha proseguito: «La Evangelii Gaudium, la sua esortazione apostolica, è un manifesto di una Chiesa che si fa prossima, che accompagna, che decifra le notti dell’uomo come fece Gesù con i discepoli di Emmaus».
21 aprile 2025. Diocesi di Fiesole: il cordoglio del vescovo Manetti per la morte di Papa Francesco
Appresa la notizia della morte del Santo Padre, Papa Francesco, il vescovo di Fiesole, monsignor Stefano Manetti, ha rivolto ai fedeli della diocesi un breve pensiero:
“Il Santo Padre, dopo averci salutato e benedetto ieri, nel giorno di Pasqua, ci ha lasciati per tornare alla casa del Padre.
A nome della nostra comunità diocesana, desidero esprimere sentimenti di gratitudine al Signore per il suo ministero: il suo impegno a rendere la Chiesa sempre più missionaria ha segnato la storia del nostro secolo.
Ci ha insegnato come essere Chiesa nel terzo millennio, una consegna da non disperdere.
Affidiamo Papa Francesco alla misericordia del Padre e, insieme con tutta la Chiesa, ci raccogliamo in preghiera per lui”.
Domani, martedì 22 aprile, alle ore 21 il vescovo Manetti presiederà - per tutta la diocesi - la celebrazione di una santa Messa di suffragio per Papa Francesco alla Basilica di S. Maria delle Grazie a San Giovanni Valdarno.
La forza di Francesco stava anche nella semplicità, nella normalità dei suoi gesti: «Quando si presentò alla loggia di San Pietro senza mozzetta, o quando tornò a Santa Marta con la navetta insieme agli altri cardinali, fu chiaro che qualcosa stava cambiando. Disse semplicemente: “Dobbiamo abituarci a essere normali”».
Quella “normalità” che, come ha sottolineato Manetti, «ha dato fastidio a molti, perché è sembrata una desacralizzazione. Ma non era così. Francesco voleva che fosse il Popolo di Dio a risplendere, non la figura del Papa».
Il Vescovo ha voluto sottolineare anche il profondo senso di fiducia che Francesco riponeva nel Vangelo: «Scrisse che “Gesù Cristo può anche rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo” (EG 11), e che “in qualunque forma di evangelizzazione il primato è sempre di Dio” (EG 12)».
Un’eredità preziosa, quella di Francesco, che ha saputo ridare “una nuova gioia nella fede e una fecondità evangelizzatrice” anche ai credenti “tiepidi o non praticanti” (EG 11). Non a caso, ammoniva spesso contro «i cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua».
Infine, Manetti ha richiamato la sofferenza di Francesco, simile a quella vissuta dai suoi predecessori: «Giovanni Paolo II, grande comunicatore, fu ridotto al silenzio; Benedetto XVI, che esaltava la ragione e la verità, fu ferito dallo scandalo dell’irrazionale; Francesco, il Papa della fraternità, ha visto esplodere le guerre e asciugarsi i polmoni gridando pace».
E ha concluso con parole cariche di speranza: «Con la Fratelli tutti, la sua decisa preferenza per i poveri, e la visione sinodale della Chiesa, Papa Francesco sostiene ancora oggi il nostro pellegrinaggio di speranza». Perché, come ricorda la Lumen Gentium, «la Chiesa “continua il suo pellegrinaggio terreno fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, annunziando la passione e la morte del Signore finché Egli venga”».
24/04/2025 16.13
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