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Comune di Empoli
Pace, libertà, giustizia e democrazia: la città di Empoli celebra il 25 aprile
L’evento è iniziato con la santa messa in Collegiata ed è proseguito rendendo tutti gli onori a coloro che hanno reso possibile la Liberazione Nazionale dal nazifascismo, in piazza XXIV Luglio, a Santa Maria e a Fontanella
Dal centro storico alle frazioni di Santa Maria e Fontanella: una città unita ha celebrato con tutti gli onori l’ottantesimo anniversario della Festa della Liberazione nazionale, della pace, della libertà, della giustizia e della democrazia. Questa Festa è un omaggio alle vite, all'impegno e alla generosità di chi scelse di scendere in campo e fare la storia del nostro Paese, pagando con la propria vita.

La giornata è cominciata con la santa messa nella Collegiata di Sant’Andrea, in piazza Farinata degli Uberti, officiata da don Guido Engels che ha donato ai presenti parole di speranza e impegno quotidiano: “Oggi è il giorno della libertà che non è una conquista scontata perché tutti noi abbiamo il compito di costruire, ogni giorno per restare liberi”.

Al termine, sotto la guida del Gonfalone civico sorretto dal gonfaloniere, si è formato il corteo cittadino: amministrazione comunale, rappresentanti del Consiglio comunale, la sua presidente, Istituzioni, autorità militari, civili, religiose, associazioni del territorio, politiche e sindacali ma anche tante cittadine e cittadini per raggiungere la ‘vicina’ piazza XXIV Luglio.

Il corteo lungo le vie del centro è stato animato dalla banda del Centro Attività Musicali di Empoli (CAM) che ha emozionato in ogni ‘spartito’ suonato e in piazza ancor di più con l’Inno di Mameli, l’Inno alla Gioia. Il Silenzio (trombettista).

La piazza XXIV Luglio, piena e partecipe. Lì il sindaco di Empoli ha deposto la ‘prima’ corona ed ha parlato di questa festa che porta ancora tante persone in piazza che vogliono ancora esserci dopo ottant’anni. Ci sono cuori che battono in questa piazza, sentimenti, idee e ogni piazza è diversa e partecipata da tanti. Nel suo intervento il primo cittadino si è soffermato sul significato profondo del 25 aprile che deva unire tutte e tutti, democratici e antifascisti. È una festa aperta che non esclude, questa è la piazza di tutte e le Istituzioni democratiche del nostro paese sono antifasciste. Proseguendo nell’intervento, il sindaco ha parlato di quanto il fascismo per gli empolesi non sia solo il giorno della liberazione, ma sia stato in tutte le sue forme responsabilità violente. Ha parlato di rispetto della pluralità, di quanto questa storia sia troppo lontana dai giovani e di quanto nuovi strumenti siano necessari. Come il libro che tra pochi giorni uscirà sui 530 ragazzi volontari che partirono da questa città da piazza del Popolo e quanto bisogna essere bravi a conservare queste storie e essere ugualmente bravi a raccontarle.

Il sindaco si è soffermato su quanto sia importante la funzione della scuola oggi nella sua libertà mentre prima era indottrinamento. Già questo è un grande valore dell’Italia democratica, una grande conquista. Si deve continuare insieme, uniti – arrivando alla conclusione dell’intervento – riconoscendo ogni giorno la democrazia come un bene di tutti così come la festa di oggi deve essere vissuta una festa nazionale, un simbolo indiscutibile, come la bandiera, come l’Inno. Un elemento intorno al quale tutta la comunità internazionale con rispetto si riunisce.
Ma il punto di orgoglio della mattinata è stata nel ricordare che a Genova, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella era a festeggiare il 25 aprile dove fu firmata ‘quella’ resa del generale tedesco che fu firmata anche nelle mani di un grande uomo, nelle mani di un grande empolese che era Remo Scappini Gli empolesi vogliono continuare a raccontare la storia di una comunità che si unisce consapevole della propria storia e dei propri valori.
Le radici della democrazia del nostro paese hanno ottant’anni ma guai a chi le tocca.
Viva la democrazia italiana, viva la Repubblica, viva Empoli antifascista.

Sono intervenuti il presidente dell’Aned Empolese Valdelsa, Roberto Bagnoli che ha sottolineato: “Questo è un momento per rendere il 25 aprile un momento collettivo, di partecipazione. Un simbolo di libertà, democrazia e giustizia, che sia elemento fondamentale per educare le nuove generazioni sull’importanza della Resistenza. La Memoria venga coltivata e volga lo sguardo verso il futuro, sulle sfide attuali per una società più giusta, più solidale e più inclusiva” e Roberto Franchini, presidente Anpi Empoli che ha affermato: “Sono passati ottant’anni anni dall'insurrezione popolare che cacciò le truppe naziste e fasciste. Oggi non ricordiamo soltanto il sacrificio delle partigiane e dei partigiani che liberarono l'Italia - ha sottolineato -, ma celebriamo quei valori che rimangono centrali nella Carta Costituzionale: Pace, Lavoro, Solidarietà, Democrazia. Valori che furono posti a fondamento della Repubblica proprio da chi, come disse Calamandrei, aveva dato la vita per riscattare il nostro paese dalla vergogna fascista. Il 25 Aprile deve servire a festeggiare la Liberazione ma anche a ricordare da chi e da cosa ci siamo liberati, perché non possa più accadere”.

La cerimonia è proseguita a Santa Maria, al monumento dedicato ai partigiani Rina Chiarini e Remo Scappini con la deposizione della seconda corona d’alloro. Lì è intervenuto il consigliere comunale con delega alla Cultura della Memoria del Comune di Empoli che ha parlato di Empoli Medaglia D'oro al merito civile per la Resistenza grazie al valoroso comportamento dei suoi partigiani dopo tutto quello che la città ha dovuto subire durante l'occupazione nazifascista: i bombardamenti, le rappresaglie e le deportazioni nei campi di sterminio hanno segnato profondamente l'ultima fase della seconda guerra mondiale per la nostra città. Nonostante questo molti empolesi continuarono a combattere il regime fascista e l'occupante nazista con grande valore, mettendo a rischio la propria vita e la propria famiglia, anche quando Empoli era ormai liberata. Oggi, a distanza di 80 anni, i valori per i quali hanno combattuto i nostri partigiani devono essere difesi ogni giorno. Pace, democrazia e libertà devono essere perseguiti dal singolo e coltivati nelle nostre scuole, attraverso progetti come Investire in Democrazia che anche quest'anno ha stabilito un gran numero di adesioni e si appresta tra pochi anni al trentesimo anniversario. Tramandare la nostra storia, la storia della nascita dell'Italia Repubblicana è il miglior modo possibile per respingere con forza i venti di guerra che spirano ogni giorno sempre più forte.

La ‘Festa’ si è conclusa a Fontanella, al Cippo, dove il sindaco ha deposto la terza corona e chiuso la mattinata omaggiando i caduti, ricordando i fatti del passato e ribadire come la libertà e l'uguaglianza non sono parole vuote bensì diritti da difendere, insieme al valore della democrazia.

25/04/2025 15.00
Comune di Empoli


 
 


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