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Diocesi di Fiesole
Il messaggio di Manetti ai 350 giovani della Diocesi di Fiesole
Che hanno partecipato al Giubileo degli adolescenti. Le altre notizie
27 aprile 2025. Messaggio del vescovo Stefano Manetti ai 350 ragazzi della diocesi che hanno partecipato al Giubileo degli adolescenti

"Abbiamo fatto il pellegrinaggio a Roma, una Roma senza Papa, o meglio, con il funerale del Papa. Roma con il corpo del Papa defunto prima che fosse tumulato, quando noi siamo arrivati.

E quando abbiamo passato la Porta Santa il corpo del Papa Francesco non era stato ancora sepolto. Abbiamo fatto un pellegrinaggio in un momento di passaggio molto delicato per la storia della Chiesa e per il mondo, come è sempre l'elezione di un nuovo Papa. E adesso seguiremo ciò che succederà al conclave nei prossimi giorni.

Abbiamo vissuto un momento storico e eccezionale. Nella giornata di ieri, tra l'altro, in Piazza San Pietro, oltre ai fedeli c'erano 51 capi di Stato. C'era tutto il mondo.

E noi eravamo a Roma, in quel momento lì, con tutto il mondo. E voi avete fatto questa vostra piccola GMG, la piccola giornata mondiale della gioventù, degli adolescenti, a Roma. Avete lasciato le vostre case per venire a Roma tutti insieme e tutti insieme passare la Porta Santa.

Quando siamo passati per la Porta Santa ognuno aveva nel cuore i suoi desideri, i suoi progetti, le sue domande, le sue incertezze. E quella Porta Santa era Cristo. E noi siamo con Cristo adesso per dare il meglio di noi, perché questo mondo sia migliore.

Il messaggio che ci portiamo a casa e che diamo è questo. Che non i potenti, che erano sabato al funerale del Papa, fanno la storia, ragazzi. La storia la fanno le persone comuni, ovunque esse siano. Perché ogni persona può fare il bene o può fare il male. Chi fa il bene e combatte il male fa la storia. Questo ci ha insegnato Papa Francesco.

Noi siamo passati attraverso Cristo per promettergli che daremo il nostro meglio con il suo aiuto per fare il bene e fuggire il male. Per dare il nostro contributo perché il mondo diventi sempre migliore. Pellegrini di speranza, questo nostro gruppo torna a casa nella nostra Diocese di Fiesole come segno di speranza per tutti.

Torniamo a casa e siamo un segno di speranza per tutti. Grazie a tutti voi che avete partecipato a questa avventura della fede. Buon ritorno, buon proseguimento, buon cammino".

23 aprile. Diocesi di Fiesole in preghiera per papa Francesco. In tanti alla celebrazione presieduta ieri sera dal vescovo Manetti nella Basilica di S. Giovanni Valdarno. "Papa Francesco sostiene ancora oggi il nostro pellegrinaggio di speranza"
La Diocesi di Fiesole si è riunita ieri sera alle 21 in preghiera nella Basilica di S. Maria delle Grazie (Santuario mariano diocesano) a S. Giovanni Valdarno per ricordare papa Francesco. In tanti hanno risposto all’invito del vescovo Stefano Manetti e hanno partecipato alla celebrazione della messa per il Santo Padre, morto lunedì mattina all’età di 88 anni. Presenti anche alcuni sindaci del Valdarno.

Nel ripercorrere il significato spirituale del pontificato di Francesco, Manetti ha ricordato le parole profetiche del cardinale Bergoglio prima del conclave: «Gesù bussa oggi dalla parte interna della Chiesa e vuole uscire. La Chiesa autoreferenziale pretende di tenere Gesù dentro e non lascia che esca a incontrare l’umanità del nostro tempo».

In questo senso, ha aggiunto il Vescovo, «il pontificato di Papa Francesco è stato una risposta viva e concreta a questa chiamata del Signore: aprire le porte, uscire, mettersi in cammino con il popolo». E ha proseguito: «La Evangelii Gaudium, la sua esortazione apostolica, è un manifesto di una Chiesa che si fa prossima, che accompagna, che decifra le notti dell’uomo come fece Gesù con i discepoli di Emmaus».

La forza di Francesco stava anche nella semplicità, nella normalità dei suoi gesti: «Quando si presentò alla loggia di San Pietro senza mozzetta, o quando tornò a Santa Marta con la navetta insieme agli altri cardinali, fu chiaro che qualcosa stava cambiando. Disse semplicemente: “Dobbiamo abituarci a essere normali”».

Quella “normalità” che, come ha sottolineato Manetti, «ha dato fastidio a molti, perché è sembrata una desacralizzazione. Ma non era così. Francesco voleva che fosse il Popolo di Dio a risplendere, non la figura del Papa».

Il Vescovo ha voluto sottolineare anche il profondo senso di fiducia che Francesco riponeva nel Vangelo: «Scrisse che “Gesù Cristo può anche rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo” (EG 11), e che “in qualunque forma di evangelizzazione il primato è sempre di Dio” (EG 12)».

Un’eredità preziosa, quella di Francesco, che ha saputo ridare “una nuova gioia nella fede e una fecondità evangelizzatrice” anche ai credenti “tiepidi o non praticanti” (EG 11). Non a caso, ammoniva spesso contro «i cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua».

Infine, Manetti ha richiamato la sofferenza di Francesco, simile a quella vissuta dai suoi predecessori: «Giovanni Paolo II, grande comunicatore, fu ridotto al silenzio; Benedetto XVI, che esaltava la ragione e la verità, fu ferito dallo scandalo dell’irrazionale; Francesco, il Papa della fraternità, ha visto esplodere le guerre e asciugarsi i polmoni gridando pace».
E ha concluso con parole cariche di speranza: «Con la Fratelli tutti, la sua decisa preferenza per i poveri, e la visione sinodale della Chiesa, Papa Francesco sostiene ancora oggi il nostro pellegrinaggio di speranza». Perché, come ricorda la Lumen Gentium, «la Chiesa “continua il suo pellegrinaggio terreno fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, annunziando la passione e la morte del Signore finché Egli venga”».

21 aprile 2025. Diocesi di Fiesole: il cordoglio del vescovo Manetti per la morte di Papa Francesco

"Appresa la notizia della morte del Santo Padre, Papa Francesco, il vescovo di Fiesole, monsignor Stefano Manetti, ha rivolto ai fedeli della diocesi un breve pensiero:

“Il Santo Padre, dopo averci salutato e benedetto ieri, nel giorno di Pasqua, ci ha lasciati per tornare alla casa del Padre.

A nome della nostra comunità diocesana, desidero esprimere sentimenti di gratitudine al Signore per il suo ministero: il suo impegno a rendere la Chiesa sempre più missionaria ha segnato la storia del nostro secolo.

Ci ha insegnato come essere Chiesa nel terzo millennio, una consegna da non disperdere.

Affidiamo Papa Francesco alla misericordia del Padre e, insieme con tutta la Chiesa, ci raccogliamo in preghiera per lui”.

Domani, martedì 22 aprile, alle ore 21 il vescovo Manetti presiederà - per tutta la diocesi - la celebrazione di una santa Messa di suffragio per Papa Francesco alla Basilica di S. Maria delle Grazie a San Giovanni Valdarno".

28/04/2025 13.28
Diocesi di Fiesole


 
 


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