Comune di Firenze
A Palazzo Vecchio in mostra “I Volti della Povertà in Carcere"
Nel cortile di Michelozzo le immagini del volume omonimo di Matteo Pernaselci e Rossana Ruggiero che verrà presentato in sala d’Arme il 21 maggio
Dare voce a chi spesso non ha voce, alle “povertà” difficili da immaginare fuori dagli istituti di detenzione: è l’obiettivo del progetto “I Volti della Povertà in Carcere”. La mostra fotografica, dopo Roma, Bergamo, Milano, Napoli adesso fa tappa a Firenze, a Palazzo Vecchio, nel cortile di Michelozzo da lunedì 12 maggio. Il volume omonimo, testi di Rossana Ruggiero e fotografie di Matteo Pernaselci è il frutto di quasi due anni trascorsi dagli autori presso il Carcere di San Vittore, a Milano per mettere in luce l’umanità spesso dimenticata, la povertà nelle varie sfaccettature emersa dai racconti di detenuti e operatori e la “speranza” che si può costruire nonostante “le sbarre”. Pubblicato da Edizioni Dehoniane Bologna, con la prefazione di S.E. Card. Matteo Zuppi e la postfazione del prof. Filippo Giordano, "I Volti della Povertà in Carcere" è un progetto che ha il patrocinio del Giubileo su concessione del Dicastero per l'Evangelizzazione. La conferenza stampa di presentazione si è svolta lunedì 12 maggio alla presenza dell’assessore al Welfare Nicola Paulesu, dell’assessore alla Cultura Giovanni Bettarini, della coautrice del Volume Rosanna Ruggiero, del vicepresidente Fondazione don Milani Lauro Seriacopi, del referente Libera don Andrea Bigalli, del direttore editoriale EDB Gianluca Montaldi.
“L’obiettivo è tenere sempre accesi i riflettori sulla realtà di chi vive nelle carceri, questo è l’aspetto più importante che ci deve spingere a un ribaltamento del paradigma. – ha detto l’assessore al Welfare Nicola Paulesu - Per questo sono importanti le storie delle persone ‘ristrette’. “I Volti della Povertà in Carcere" è innanzitutto una bellissima pubblicazione e poi una mostra che siamo molto orgogliosi di ospitare e che raccoglie proprio queste storie, ne descrive le caratteristiche e rilancia l’attenzione sul percorso faticoso di reinserimento dei detenuti. Un aspetto, quest’ultimo, che è fondamentale, e riguarda anche come la comunità sappia accompagnare questi percorsi, fondamentali per contrastare le recidive”.
“C’è un tema enorme che riguarda le carceri nel nostro paese, un tema di sofferenza e disagio che riguarda anche il carcere di Sollicciano” ha detto l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini. “In gran parte questa è una questione che è assente dal dibattito politico e con queste iniziative vogliamo riportarla al centro perché è una questione di civiltà. Questo bellissimo libro fotografico e la mostra che faremo hanno questo obiettivo, cioè attraverso i volti, attraverso le persone, si vedono le storie si scopre la sofferenza parla di un tema che è fondamentale per tutte le civiltà moderne”
“Tutte le volte che mi chiedono quante povertà esistono in carcere, mi piace rispondere con una esclamazione: “quanti volti ho incontrato in carcere!”, perché le povertà si possono immaginare, declinare, ma i volti no, necessitano dell’incontro autentico quello scevro dallo stigma e dal pregiudizio, che riconosce l’uomo non come la somma delle sue qualità, degli errori e delle colpe, ma in quanto uomo. – ha detto la coautrice del volume Rosanna Ruggiero - Questo viaggio iniziato con Matteo Pernaselci (autore delle opere fotografiche) al Carcere di San Vittore - grazie alla collaborazione del dott. Giacinto Siciliano (già Direttore del Carcere di San Vittore, attualmente Provveditore della regione Lazio-Abruzzo e Molise) - non immaginavamo potesse proseguire e avere un riverbero così forte nelle città e nelle Case Circondariali che stiamo toccando: forse perché i volti, i nostri volti narrati e ritratti in crudo bianco e nero, svelano un’umanità e sfumature dell’anima - seppur impensabili per chi è fuori dalle sbarre – immediatamente generativa di nuovi incontri e altri Volti”.
"Il carcere è, salvo esperienze purtroppo assai poco conosciute e sostenute, un ambito sociale di grande disagio, sofferenza, emarginazione. – ha detto don Andrea Bigalli - Che si possa ricordare che vi esistono delle persone, e che come tali vanno considerate, è il compito di chi vuole una società diversa: il lavoro di Pernaselci e Ruggiero ci mostra quel che identifica le persone, i volti. La sfida sociale sul carcere riguarda tutti: chi ha pensato e studiato l'istituzione carceraria - un nome su tutti, il Michel Foucault in Sorvegliare e punire - ci dice con chiarezza che quanto una società fa del carcere lo sta facendo (o vorrebbe farlo) con tutti quanti"
“La Fondazione aderisce e sostiene convintamente l'iniziativa “I volti della povertà in carcere”. Non potrebbe essere diversamente. La vera conversione di don Milani, l'indigestione del Vangelo di cui ha parlato il suo confessore don Bensì, si sostanziò nella scelta dei poveri, degli ultimi, dei senza voce, dei diseredati, degli "scartati" dalla società. – ha detto Lauro Seriacopi, della Fondazione don Milani.
“Costruire ponti» è la chiamata che papa Leone XIV ha rivolto alla comunità cristiana nel suo primo discorso pubblico. – ha detto Gianluca Montaldi, direttore editoriale EDB - Ne abbiamo bisogno certamente per far fronte alle situazioni di guerra che ci toccano ormai da così vicino, ma sono necessari anche all’interno delle nostre città. Per esempio, tra la società civile e le povertà che releghiamo volentieri dietro alle sbarre di una prigione. Riconoscere che lì ci sono dei volti, delle persone e delle storie significa non solo dare speranza alla dignità di tutti e di tutte, ma cambiare la nostra stessa idea di giustizia: perché azioni giuste siano quelle che aprono al futuro il desiderio che fonda la nostra comune umanità”
La mostra è visitabile gratuitamente da lunedì 12 maggio nel cortile di Michelozzo. La presentazione del volume e il finissage della mostra si terranno in sala D’Arme il 21 maggio, alle ore 17: dopo il saluto istituzionale della Sindaca di Firenze, Sara Funaro, interverranno la coautrice del volume Rossana Ruggiero, Giacinto Siciliano già direttore del Carcere di San Vittore e provveditore Lazio-Abruzzo-Molise, l’Assessore al Welfare comune di Firenze Nicola Paulesu, l’assessore alla Cultura Giovanni Bettarini, Lauro Seriacopi vice Presidente della Fondazione Don Lorenzo Milani, e in rappresentanza dell’Arcidiocesi di Firenze don Andrea Bigalli, referente regionale per la Toscana di Libera e don Stefano Casamassima cappellano del Carcere di Firenze Sollicciano.
13/05/2025 8.25
Comune di Firenze