Comune di Firenze
Stefania Collesei (Presidente commissione pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali Comune Firenze): “Madri fuori. Detenute madri e diritti dei minori”
Considerazioni sul presidio contro il DL sicurezza in Via Margara
“È da un po’ di tempo – ha detto la presidente della Commissione pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali Stefania Collesei – che ci stiamo occupando delle condizioni di vita delle persone detenute all’interno delle carceri, in particolare, col presidente della Commissione politiche sociali Edoardo Amato, delle condizioni dei detenuti nel carcere di Sollicciano. Come città ci sta a cuore tutto quello che si muove intorno alla vita delle persone detenute. Ieri mattina si è svolto un presidio, alla presenza di diverse associazioni e parlamentari dal titolo: “Madri fuori” perché c’è una campagna per la dignità e per i diritti delle donne condannate, dei lori figli e delle loro figlie. Un presidio dove ci siamo chiesti quanta utilità possa avere la nuova norma inserita nel decreto sicurezza, sottratto al confronto ed al dibattito in Parlamento, che introduce nuovamente la possibilità di carcerazione per le donne incinte o con figli con età inferiore ad un anno. È una norma che chiamare illiberale è poco perché persino durante il periodo fascista una norma del genere non era stata adottata perché c’è un piccolo particolare: la donna incinta poi partorisce ed i figli vengono reclusi in carcere senza aver commesso nessun reato. Se si pensa che col decreto sicurezza si riesca a migliorare la vivibilità del Paese mettendo in galera dei neonati, penso che si sia perso, veramente, il lume della società della ragione. Per questo motivo – ha concluso la presidente della Commissione pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali Stefania Collesei – cittadini, associazioni, istituzioni stanno premendo perché venga rivisto e soppresso questo articolo così illiberale. I bambini non sono degli effetti collaterali. Esistono e vivono di vita propria e dobbiamo a loro rispetto e rispetto alle loro madri”.
13/05/2025 11.46
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