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Guerra in Archivio di stato. Il “XXIV Colloquio di storia postale”, organizzato dall’Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi”
A ottant’anni di distanza dalla sua fine, questa mattina il Secondo conflitto mondiale è stato approfondito secondo diverse chiavi di lettura postali
Una mattinata, quella 17 maggio, presso l’Archivio di stato di Prato; una decina di relatori che, con brevi interventi, hanno focalizzato altrettanti aspetti. Aspetti ovviamente diversi, ma tutti accomunati da una sola ambientazione storica: la Seconda guerra mondiale a ottant’anni dalla sua conclusione.
È quanto ha proposto il “XXIV Colloquio di storia postale”, organizzato dall’Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi”. Appuntamento di un programma più ampio che si svilupperà con ulteriori proposte dopo il periodo estivo.
I presenti hanno potuto scoprire anche la mostra “Gino Nardi tra Prato, Africa e Scozia - Lettere e diari di guerra e prigionia (1940-1946)”, curata da Deborah Cecchi e Chiara Marcheschi. Allestita nella stessa sede, è stata inaugurata il 12 aprile e rimarrà aperta fino al 6 giugno, per “La notte degli archivi”.
Le relazioni in sintesi
Aniello Veneri, “1945: L’anno delle tante ordinarie”
Durante il 1945, anno di profondi cambiamenti politici e sociali, di passaggi di regime e nuovi simboli, i francobolli ordinari in circolazione solo oltre cento, servizi inclusi. Con un’Italia divisa e con diverse autorità politiche imperanti, non è difficile trovare applicati sulla stessa busta francobolli diversi, vecchi e nuovi. La presentazione offre una panoramica dei casi più emblematici.
Ferdinando Morrone, “Francesco Perciavalle. Biografia di un falsario”
Francesco Perciavalle, originario di Amantea, un personaggio che ha segnato in modo significativo l’ambiente della filatelia nei primi anni del secondo dopoguerra. L’intervento non si sofferma sulle caratteristiche dei pezzi falsi da lui realizzati sia in Italia che in Argentina; intende approfondire, ad iniziare dal cognome, la sua biografia, e porre il problema dell’esistenza in vendita di ulteriori falsi non censiti.
Giorgio de Signoribus, “Cartevalori postali del 1945: prime date”
Nel 1945 vennero emessi numerosi valori ordinari con caratteristiche di quelli del Regno, modificati nei fasci, nelle filigrane, nella qualità di stampa, alcuni con soprastampe sui precedenti valori Rsi, con diversa sede di produzione, a Roma o Novara. Fino alla emissione, l’1 ottobre, della nuova serie “Democratica”. Ancora oggi, per molti valori non è definita la data di emissione precisa. Vengono mostrate affrancature che confermano o anticipano la prima data indicata nei cataloghi.
Enrico Bettazzi, “Il ripristino del servizio postale nel Pistoiese nel 1945”
Nella Seconda guerra mondiale anche le terre toscane hanno avuto direttamente sul proprio territorio il passaggio del conflitto. Con l’inserimento del territorio pistoiese nella zona di guerra, sono andati a terminare quei servizi pubblici ancora rimasti in piedi, sia pur tra mille difficoltà; così è stato anche per il servizio postale. Nel territorio liberato dai tedeschi è stato riaperto un normale servizio di corrispondenza solo a ostilità finite.
Domitilla D’Angelo, “Grafica e ideologia nelle etichette dentellate di propaganda tedesca in Italia”
Le etichette dentellate di propaganda filotedesca prodotte in Italia tra il 1943 e il 1945 avevano iconografie diverse ma un unico scopo comune: convincere gli italiani a non tradire l’alleato tedesco, esaltando lavoro, alleanza militare e avversione verso gli anglo-americani.
Beniamino Bordoni, “Le riviste filateliche del 1945”
La Seconda guerra mondiale colpì anche le riviste filateliche: quasi tutte -per scelta o per costrizione- hanno modificato la periodicità, fino a sospendere le pubblicazioni, anche se qualcuna è andata in controtendenza… La riacquistata libertà e il desiderio di riprendere i propri interessi, quindi anche quelli filatelici, hanno spinto verso una rinascita repentina: a mano a mano che in Italia terminava l’occupazione, gradualmente riprendevano le pubblicazioni di settore e nascevano nuove testate dedicate alla filatelia.
Marco Lazzerini, “1945: Le isole del Canale”
L’occupazione tedesca delle isole del Canale (1940-1945) rappresenta l’unico caso di occupazione di un lembo di terra britannica durante la Seconda guerra mondiale. Vengono illustrate le conseguenze postali causate dagli eventi bellici, dallo sbarco in Normandia alla fine del conflitto e dell’occupazione.
Carlo Giovanardi, “Le vignette «Vittime politiche»”
Le vignette pro “Vittime politiche” emesse nel 1945 (lire 1 e 2) sono sicuramente marche da bollo o chiudilettera. Ma per una errata comunicazione delle Poste, sono state usate come francobolli anche per affrancare raccomandate e così via; quindi fanno parte a pieno titolo della storia postale.
Carlo Cetteo Cipriani, “1945 A Zara e Dalmazia. Il potere jugoslavo si stabilizza”
Zara e le altre città dalmate, occupate dai tedeschi dopo il 9 settembre 1943, furono da loro abbandonate nell’ottobre 1944, per cui il nuovo potere iugoslavo ebbe il tempo di consolidarsi e nel 1945 non si registrarono avvenimenti particolari che abbiano avuto un riscontro postal-filatelico. Ma…
L'Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” organizzazione di volontariato (www.issp.po.it) nasce nel 1982 e ha sede a Prato nello storico palazzo Datini, in via Ser Lapo Mazzei 37.
Diverse le attività che propone nel settore postale e delle comunicazioni, fra cui: le ricerche archivistiche e bibliografiche, l’organizzazione di convegni e incontri con studiosi e accademici, gli annuali “Colloqui di storia postale”, i corsi di specializzazione, la pubblicazione dei “Quaderni di storia postale” e della rivista semestrale “Archivio per la storia postale - Comunicazioni e società”.
Tra i suoi compiti, la conservazione dell'archivio proveniente dalla Direzione superiore della posta militare, che accoglie 400mila documenti originali riguardanti il XX secolo e che già ha fornito materiale per le pubblicazioni edite dall’ufficio storico dello Stato maggiore dell'Esercito.
In più, un archivio di storia postale con diversi fondi, la gestione di una biblioteca-archivio ricca di oltre 16mila volumi e opuscoli, cui si aggiunge l’emeroteca di 1.200 testate; entrambe sono consultabili su appuntamento dal lunedì al venerdì, con cataloghi pure on-line. Non vanno dimenticate le 1.800 collezioni presenti sul sito.
Per il lavoro l’Istituto si avvale del sostegno dei propri soci; la quota annua per i residenti in Italia è di 40,00 euro, da versare con bonifico sul conto corrente intestato allo stesso Istituto e aperto presso Intesa Sanpaolo di Prato, Iban IT09A0306921531100000004941; gli iscritti, un centinaio, ricevono gratuitamente la rivista dell’Issp.
19/05/2025 11.11
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