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Comune di Empoli
Empoli. Sant'Ivo tra i pupilli torna a splendere, l'opera di Masolino presentata alla Chiesa degli Agostiniani
Restauro possibile grazie al contributo della Fondazione CR Firenze e dal mecenate Stefano Cappelli
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Presentato al pubblico nella serata di venerdì 20 giugno il restauro del 'Sant'Ivo tra i pupilli', affresco di Masolino da Panicale custodito nella Chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani in via dei Neri. Un'opera importante che rafforza la centralità di Empoli nel Quattrocento italiano e che certifica ancora il potenziale del patrimonio culturale cittadino. Durante la presentazione sono stati presentati i dettagli del restauro e l'opera ha fatto bella mostra di sé nel suo contesto originario.

LE DICHIARAZIONI - Alessio Mantellassi, sindaco di Empoli: "Il solco profondo lasciato da un artista come Masolino dimostra come ancora oggi, a più di 600 anni da quell'epoca, la nostra città sia incredibilmente ricca di storia e cultura. Molte opere sono pilastri del nostro patrimonio, altre si stanno svelando con importanti interventi di restauro, e ringrazio chi ha contribuito finora per la buonissima riuscita dell'opera. La collaborazione tra pubblico e privato che abbiamo presentato oggi rappresenta un patto fondamentale per il bene e il futuro della nostra città. Guardiamo infatti al domani per riscoprire tanti dettagli della storia 'agli albori del Rinascimento' ".

Matteo Bensi, assessore alla Cultura del Comune di Empoli: "ll restauro del cosiddetto Sant'Ivo tra i pupilli conclude gli interventi di recupero del transetto destro di Santo Stefano degli Agostiniani. I restauri realizzati nel corso degli anni, non solo hanno contribuito a restituire l'idea di come doveva presentarsi la chiesa a metà del Quattrocento, ma hanno consentito studi che ci permettono di leggere in modo diverso e sicuramente appassionante il ruolo avuto da Masolino a Empoli nel 1424. Il restauro presentato questo pomeriggio, che non sarebbe stato possibile senza l'importante supporto della Fondazione Cr Firenze e di Stefano Cappelli, ha portato alla luce importanti novità, che consentono di riscrivere in parte quella pagina di storia cittadina".

Il proposto di Empoli, don Guido Engels: "Esprimo la mia soddisfazione e quella degli empolesi nel constatare il bel restauro degli affreschi di Masolino da Panicale nella splendida Chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani. Ringrazio la ditta Colorificio Cappelli, che ha finanziato il restauro di Sant'Ivo tra i pupilli, e la Fondazione CR Firenze per la balza in basso, completando così la restituzione a nuovo splendore del transetto destro della Chiesa. Un restauro iniziato tanti anni fa e proseguito fino ad oggi, con la cura e l’affetto dei nostri concittadini verso questa Chiesa, che fa “concorrenza” nella bellezza alla Collegiata di S. Andrea, che resta il simbolo di Empoli. Naturalmente un grazie a tutti quelli che hanno contribuito a realizzare l’opera, in particolare alla
restauratrice Lidia Cinelli. Mi permetto di ricordare Mons. Giulio Lorini, che diede inizio proprio nel 1943 alla ricerca degli affreschi nella nostra Chiesa con esito positivo, e che descrive con entusiasmo i vari ritrovamenti, come annota nelle sue memorie. È significativo che mentre infuriava la Seconda Guerra Mondiale, ci si occupasse di opere pacifiche, un segnale concreto per cominciare a costruire un futuro di pace, di bellezza, di bene comune. Anche noi oggi in mezzo a tante guerre guardiamo e operiamo per un futuro di pace, attraverso l’arte che ci fa superare i confini e i contrasti tra i popoli".

“Questo intervento è il risultato di una virtuosa collaborazione tra pubblico, privato e mondo del restauro, che ha permesso non solo di valorizzare un patrimonio artistico straordinario, ma anche di riscoprire i significati e le storie dentro l’opera stessa – dichiara Gabriele Gori, Direttore Generale di Fondazione CR Firenze –. Empoli conferma la sua centralità nel panorama del primo Rinascimento, che abbiamo di recente avuto modo di valorizzare e apprezzare nella mostra dedicata a Masolino che abbiamo promosso insieme al Comune di Empoli. La restituzione alla comunità di un capolavoro come il “Sant’Ivo tra i pupilli” rappresenta perfettamente il senso del nostro impegno: sostenere la bellezza come valore collettivo”.

"Quest'opera di Masolino custodita nella chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani, grazie al restauro rivela aspetti nuovi - spiega la Soprintendente Antonella Ranaldi -. Per la sua piacevolezza e qualità, è stata esposta in mostre in tutto il mondo nel secolo scorso e che quindi tutto il mondo ha conosciuto come "Sant'Ivo coi pupilli" ci ha rivelato, grazie al lavoro della restauratrice Lidia Cinelli e dei funzionari della Soprintendenza fiorentina Alfani Felici e Torricini, ben due cose: una nuova identità con una nuova proposta iconografica come rappresentazione di "Sant'Orsola e le vergini" e la presenza di una sinopia mai del tutto indagata e che aspetta di essere riportata a una leggibilità chiara per poter aprire nuove prospettive sulla vita artistica empolese del primo quarto del secolo XV".

Lidia Cinelli, restauratrice dell'affresco, spiega cosa è stato fatto in questi mesi: "Sono particolarmente grata a chi ha reso possibile il restauro dell’affresco staccato di Masolino, scoperto sotto lo scialbo da Ugo Procacci nel 1943: Stefano e Sabrina Cappelli, del Colorificio Cappelli di Empoli, e l’Fondazione CR Firenze. Ho così potuto concludere il restauro del transetto destro della chiesa conventuale di Santo Stefano degli Agostiniani, che costituisce la parte più interessante, e anche più complicata, di tutto l’edificio religioso, per le sovrapposizioni intervenute negli anni e la presenza di grandi artisti del primo ‘400 che si sono dati il cambio sui ponteggi: Starnina, Masolino da Panicale e Bicci di Lorenzo. Cominciai con il restauro della Madonna col Bambino fra due Angeli, detta “di Sagrestia” perché posizionata sulla porta che portava alla Sagrestia. Era l’anno 2018. Si proseguì poi con il Frammento del Profeta e Sinopie, portato a termine nel 2020. Questi due primi restauri furono possibili grazie a Mario Cerofolini. Venendo al restauro attuale, diretto dalla Funzionaria dott.ssa Laura Torricini, dott.ssa Elena Alfani e dott. Alberto Felici della Soprintendenza SABAP per la citta` metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, ho operato utilizzando due metodologie di restauro diverse: nel caso dell’Affresco di mano di Masolino, stappato e riportato su un supporto di legno, ho eseguito la pulitura con carta giapponese e pochissima acqua. Mentre per il Frammento con finte architetture e per le parti rimaste delle balze in basso ho potuto utilizzare impacchi di cellulosa. Ho eseguito un accurato intervento di consolidamento interstrato nei frammenti di balza completamente sollevati e staccati dal supporto. Infine su tutte le pitture ho eseguito la stuccatura ed il restauro pittorico".

Infine chi ha contribuito, Stefano Cappelli e Cristiano Tempestini del Colorificio Cappelli: "Abbiamo scelto di sostenere questo progetto come donatori con una consapevolezza che ci appartiene: quella dei materiali. Perché dietro ogni grande opera c’è anche una materia prima — poi invisibile, ma essenziale — che dà forma al pensiero dell’artista. Nel nostro lavoro quotidiano ci capita di pensare che, nei secoli, dietro a ogni capolavoro c'è sempre stato un mercante, un artigiano, un chimico, un esperto di pigmenti, che non firmava l’opera, ma contribuiva a renderla possibile. L’affresco attribuito a Masolino ci ricorda proprio questo equilibrio tra arte, tecnica e materiali. Sostenere il suo restauro è stato per noi un modo per onorare chi, con umiltà e competenza, ha sempre lavorato al servizio degli artisti e della bellezza, aiutandola a durare nel tempo. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile la restituzione alla città di questo capolavoro".

LA STORIA DELL'AFFRESCO - La pittura eseguita a buon fresco nel 1424 è stata ritrovata sotto lo scialbo nel 1943 come tutte le altre pitture quattrocentesche di questa chiesa durante una scrupolosa campagna di saggi diretta negli anni Quaranta del secolo scorso da Ugo Procacci. Le opere furono restaurate dopo la guerra e il bellissimo frammento del Sant'Ivo fu strappato nel 1958 e esposto in molteplici mostre di carattere internazionale.

L'attuale restauro è stato possibile grazie al contributo della Fondazione CR Firenze e dal mecenate Stefano Cappelli, il cui supporto finanziario è stato fondamentale. L'intervento sul Sant'Ivo conclude i lavori dedicati al recupero delle opere di Masolino iniziati in occasione della mostra promossa da Comune di Empoli e Fondazione CR Firenze 'Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento' tenutasi nella prima metà del 2024, esposizione che ha raccolto il maggior numero di opere mai presentato fino ad ora dell’autore, alcune conservate a Empoli, altre provenienti da prestigiose istituzioni come le Gallerie degli Uffizi a Firenze, il Museo del Bargello a Firenze, la Pinacoteca Vaticana, il Musée Ingres di Montauban, la chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze, il Museo di Palazzo Venezia a Roma, il Museo di San Matteo a Pisa e molti altri ancora.

L’esposizione si è tenuta in occasione del 600° anniversario della realizzazione dei capolavori di Masolino, conclusi proprio nel 1424, tra i quali spicca il ciclo di affreschi con le Storie della vera Croce per la cappella della Compagnia della Croce nella chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani a Empoli.

23/06/2025 10.08
Comune di Empoli


 
 


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