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Comune di Empoli
Empoli. “Canta la storia”: trasformare una celebrazione in memoria viva
L’iniziativa si è tenuta il 24 luglio alle 19 in una piazza ricca di storia (piazza Madonna della Quiete), alla presenza di numerose cittadine e cittadini che hanno cantato, ascoltato e ricordato la strage avvenuta a Empoli il 24 luglio del 1944
Trasformare una celebrazione in memoria viva, far sì che la Storia, quella con la S maiuscola che abita nei libri e nei documenti, nelle fonti scritte e orali, habitat naturale degli storici o della scuola, si possa cambiare in percezione presente. Percezione di vissuti, di valori, di insegnamenti, di emozioni vive. Trasformare il ricordo in memoria condivisa, in testimonianza civile anche per chi, e sono i più oramai, quel ricordo può conoscerlo solo attraverso la sua narrazione. Il teatro e la musica, come altre arti, hanno questo potere: evocare nell’animo umano una possibilità di condivisione che coinvolge interamente, senza cesure tra ragione e sentimento, tra cervello e cuore.

L’evento “Canta la Storia” promosso dal Comune di Empoli e svoltosi nel tardo pomeriggio del 24 luglio in piazza Madonna della Quiete a Empoli ha centrato appieno questo obiettivo. Lì si sono riunite cittadine e cittadini per cantare, ascoltare e ricordare la strage avvenuta a Empoli il 24 luglio del 1944.

“Anche per quest'anno oltre alla cerimonia istituzionale in ricordo dei tragici fatti di quel 24 luglio 1944 abbiamo previsto, insieme a CAM, Giallo Mare e Coro Popolare Mirincoro, un momento di memoria collettivo con i canti della Resistenza e il racconto di alcuni dei momenti tragici della fucilazione dei 29 empolesi e di tutto il passaggio del fronte sulla nostra città – ha affermato Raffaele Donati, consigliere comunale con delega alla Cultura della memoria in apertura dell’iniziativa -. È più che mai importante oggi capire che quello che ricordiamo sta accadendo proprio adesso in alcune parti del mondo, anche molto vicine a noi e non possiamo girarci dall'altra parte e far finta di nulla. Sappiamo quali sono le disgrazie che portano le guerre, Empoli ne ha vissuto gli effetti solo ottanta anni fa e per questo dobbiamo, ognuno di noi, contribuire a costruire un futuro di dialogo e di pace”.

Dopo i saluti di accoglienza dell’amministrazione comunale, l’Inno alla Gioia dalla 9° sinfonia di Beethoven ha dato il via al susseguirsi di emozioni ed evocazioni legate ad azioni performative e canti con cui il “Mirincoro” Coro popolare, diretto da Simone Faroni e Ilaria Savini, ha tracciato le tappe fondamentali di quel periodo della storia degli empolesi: dal bombardamento del dicembre ’43, agli scioperi del 4 marzo marzo ’44 che segnarono la tragedia delle deportazioni dell’8 marzo ’44 e che coinvolsero tanti oppositori al regime e operai delle nostre vetrerie.

L’altro importante momento che scocca l’ora della memoria proprio il 24 luglio, è affidato in primis al teatro: Maria Teresa Delogu ne ha fatto un racconto nello stile del teatro di narrazione, in cui la recitazione tocca i registri informativi e quelli interpretativi senza cesure, portandoci direttamente, quasi la vivessimo in prima persona momento per momento, nell’incredibile storia di Arturo Passerotti, l’unico sopravvissuto della strage di rappresaglia operata dai militari nazisti di stanza nella nostra zona. Ancora un canto popolare aggiunge emozioni a questo momento, arricchendosi poi del ricordo nome per nome del 29 empolese barbaramente trucidati.

“Un pueblo que canta no muere” dice un detto spagnolo: l’identità collettiva, la tradizione, il senso di appartenenza a un orizzonte di valori di libertà si consolidano anche con il canto di tutti, il canto popolare. È così, con questo respiro unitario tenuto insieme dal canto di tutti i partecipanti presenti ai brani proposti dal C.A.M. in conclusione dell’iniziativa. Sulle note di “Sandokan” (A. Trovajoli), e delle popolarissime “Fischia il vento” e “Bella Ciao”, si è saldato il ricordo e il pensiero di tutti nel ricordo di ieri e nella testimonianza di domani.

La contaminazione continua tra differenti forme di teatro e musica, hanno fatto sì che questo momento si legasse con precisione alla cerimonia istituzionale svolta al mattino per celebrare la memoria di quella strage, una delle molte stragi sanguinose che falciarono la Toscana in quell’estate di guerra, e per Empoli una ferita profonda che riverbera la crudezza di quella sofferenza. della strage avvenuta a Empoli il 24 luglio del 1944 ad opera dell’esercito di occupazione nazista.

25/07/2025 10.01
Comune di Empoli


 
 


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