Biblioteca Riccardiana
IL SORRISO DELLA SFINGE
L’eredità del mondo antico nelle miniature riccardiane
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 18 maggio-18 settembre 2009
L’eredità del mondo antico nelle miniature riccardiane
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 18 maggio-18 settembre 2009
La mostra è visitabile presso la sala Esposizioni della Biblioteca tutti i giorni dal
lunedì al venerdì dalle 9 alle 13; il lunedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17
L’enorme patrimonio artistico e letterario che l’antichità aveva consegnato al mondo è andato in
gran parte distrutto, ma quanto è giunto indenne fino a noi è ancora straordinariamente importante e
spesso meraviglioso.
La decorazione del libro è stata in grado di tramandare memorie di questa storia tormentata. Gli
umanisti, che coniano il loro raffinato linguaggio improntato all’eleganza e al nitore, avevano
certamente presenti alcuni grandi codici romanici, dimostrando come il Medio evo sia stato uno
straordinario collettore di repertori di immagini, che sull’eredità dell’antico ha saputo innestare
l’esperienza autoctona dei diversi popoli, con la loro storia frammentata in province, regioni, città,
comunità e fedi, e come da questo crogiolo sia uscito un infuso di linfa nuova, che ha ridato vita ad
un linguaggio talvolta usurato ed estenuato.
I segni iconografici diventano una spia interessante, un filo di Arianna da seguire lentamente mentre
si dipana per cercare di comprendere il sorriso della sfinge, l’enigma delle nostre radici, da quando
si è cominciato ad essere davvero uomini.
La mostra organizzata presso la Biblioteca Riccardiana attraverso un percorso articolato tra
cinquanta esemplari dall’XI fino al XV secolo, tenta di intraprendere questa via che si snoda
attraverso motivi decorativi diventati tradizionali come i tralci vegetali, gli elementi geometrici o le
figure animali di volta in volta interpretati in maniera stilizzata, naturalistica, astratta a seconda del
momento sociopolitico e culturale. Emergono figure caratteristiche come i putti, ora angeli ora eroti,
le monete imperiali, le gemme incise, le lastre dei sarcofagi recuperati come citazioni o interpretati
diversi intenti.
Molti dei codici esposti sono poco noti e poco studiati, soprattutto gli enormi esemplari dal formato
chiamato “atlantico” per le gigantesche dimensioni. Fanno da eccezionale contrappunto ai
manoscritti alcuni “pezzi” preziosi, generosamente prestati da collezionisti privati, che testimoniano
un’unica e univoca temperie culturale, oltre a due opere di pittori contemporanei, Carlo Romiti e
Milvio Sodi, che con “Cerbero” e “Sfinge” dimostrano come l’ispirazione al mondo antico sia
ancora viva, vitale e irrinunciabile.
Oltre ad un catalogo scientifico è stata approntata una “guida” più breve per un pubblico non di soli
specialisti, nell’intento di divulgare un patrimonio di grande rilevanza estetica oltre che di notevole
importanza documentaria.
12/05/2009 16.57
Biblioteca Riccardiana