Confservizi Cispel Toscana
UN PIANO CASA PER L’EMERGENZA ABITATIVA DIFFUSA
De Girolamo (Confservizi Cispel Toscana): “la crisi economica aggrava il bisogno di case pubbliche e dobbiamo ripensare la gestione delle case pubbliche come un vero servizio sociale”
Un piano per la realizzazione di nuove case per far fronte all’emergenza abitativa e dare il via a un motore di investimenti in grado di contribuire al rilancio dell’intera economia toscana, nonché la definizione di nuove regole per migliorare la capacità gestionale e l’efficienza del sistema delle aziende locali.
Questo è quanto chiedono i gestori dell’edilizia pubblica toscana che hanno partecipato al convegno sull’emergenza casa in Toscana organizzato da Confservizi – Cispel Toscana con l’intervento anche dell’assessore regionale alla casa Salvatore Allocca.
In particolare le 11 aziende del sistema Erp propongono che venga fissata “un’agenda certa e rapidamente eseguibile” per investire le risorse regionali disponibili, utilizzando tutti gli strumenti finanziari e i soggetti pubblici e privati e della cooperazione. Nello stesso tempo, tuttavia, occorre che siano garantiti alti livelli di qualità che rispettino i criteri ambientali ed energetici ormai definiti nelle realtà più avanzate in Italia e in Europa: “Una sfida grande – ha detto Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana – che obbliga tutti a cambiare atteggiamento, a superare la logica dell’edilizia pubblica utilizzata finora e orientata, di fatto, a dare risposte all’emergenza sociale, non a una domanda diffusa”. E’ un cambiamento di approccio che è già stato adottato dai sistemi moderni di welfare: “Infatti, solo l’integrazione di servizi diversi, destinati a segmenti di domanda caratterizzati da diverse disponibilità a pagare – ha aggiunto – può consentire l’equilibrio delle risorse”.
Il convegno, che si è svolto a Firenze nell’altana del Complesso ex Leopoldine, ha avuto l’obiettivo di fare il punto della situazione del settore a più di cinque anni dall’approvazione della legge regionale che ha separato la proprietà delle case dalla gestione e affidando questa a società di capitali dei Comuni. “Le nostre aziende casa – ha detto Lorenzo Bani, coordinatore Casa di Confservizi Cispel Toscana – hanno saputo dimostrare, come attestato anche da uno studio del Censis, di essere le più avanzate esperienze in materia di gestione dell’edilizia residenziale pubblica”.
Dalle relazioni introduttive è emersa una realtà fatta di aziende di dimensioni molto diverse che gestiscono circa 50mila alloggi con un fatturato di 106 milioni di euro (2009) e un valore dell’attivo di circa 325 milioni di euro – dati entrambi in crescita rispetto al 2006 – e poco più di 350 addetti. In particolare sono state sottolineate le capacità tecniche e di progettazione adeguate a sostenere investimenti più rilevanti.
Sul fronte del fabbisogno, le domande presenti nelle graduatorie dei Comuni sono 22mila, oltre 7mila gli sfratti di cui l’85% per morosità. Ci sono inoltre numerose famiglie che non riescono ad onorare le rate del mutuo, con la conseguente perdita dell’abitazione, mentre sono 73mila i giovani fra i 25 e i 34 anni che non hanno alcuna possibilità di uscire dai nuclei familiari perché i loro redditi non consentono il pagamento di un affitto.
Questi dati tuttavia non fotografano interamente il disagio abitativo perché la crisi economica ha aggravato la situazione della cosiddetta “fascia grigia”, le persone che hanno bisogno di avere un alloggio ad affitto concordato.
03/04/2011 16.43
Confservizi Cispel Toscana